“Io gioco per fare la storia, la mia personale. Non mi importa quanti Slam hanno gli altri. Gioco per darmi la possibilità di essere competitivo e aspirare al massimo. Non penso alla storia in sé, ma soltanto alla mia di storia”. Aveva parlato così Rafael Nadal al Media Day agli Us Open prima dell’inizio del torneo. E lo spagnolo, che non conta gli Slam degli altri, adesso può essere sicuro di aver raggiunto il numero 19 della sua carriera, portandosi a meno uno da Roger Federer.

Infatti lo spagnolo, nella finale degli US Open 2019 sull’Arthur Ashe Stadium, ha battuto il sempre meno sorprendente Daniil Medvedev. Nadal ha giocato da par suo, riuscendo a domare in cinque set il comunque sempre efficace tennis del sovietico. Quest’ultimo ha lottato alla grande col numero due del mondo, inchinandosi però alla fine per 7-5, 6-3, 5-7, 4-6, 6-4 dopo 4 ore e 51 minuti di gioco.

Nadal ‘piega’ Medvedev agli US Open 2019

Nadal, US Open 2019

Il primo set parte con un break e controbreak nel terzo e quarto game, con Nadal subito costretto a rimontare. Ma lo spagnolo prende ben presto in mano il gioco, nonostante il russo tenga con autorità il campo. Sul 5-4 Medvedev riesce a tenere un game complicato, durato quasi 8 minuti. Ma sul 6-5 Nadal arriva a due set point e sul secondo strappa servizio e primo parziale per 7-5.

Nel secondo set la ‘musica’ non cambia. Nadal gioca benissimo e Medvedev va quasi subito in difficoltà, pur cercando di restare nel match. La pressione offensiva dello spagnolo è costante, ma anche molto varia proponendo colpi diversi di volta in volta. Il break decisivo per il secondo parziale arriva nel sesto game, per volare prima sul 5-2 e poi sul 6-3 conclusivo.

Terzo e quarto set

Daniil Medvedev, US Open 2019

Nel terzo set si parte con Medevedev al serivizio, che passa a condurre sino al 2-1. Poi Nadal sembra poter prendere definitivamente il largo col break nel quinto gioco. Tuttavia il russo non ci sta, riesce a ‘restituire’ quanto subito e torna poi avanti 4-3 con una palla corta fantastica e un serve & volley perfetto. E quasi all’improvviso il russo trova forza e coraggio, non sbaglia più un colpo e rimanda dall’altra parte del campo qualsiasi cosa. Il pubblico di Flushing Meadows, sempre ‘ostile’ nel corso del torneo, lo appoggia in questa sua crescita esponenziale. Nadal va in difficoltà e sul 6-5 va sotto 0-40. Primo set point per il russo salvato a rete, ma sul secondo Medvedev affonda con un rovesco lungolinea e forza la partita al quarto.

Il quarto parziale comincia ancora con Medvedev alla battuta e un tennis di altissima qualità. Il match è bellissimo con tante ‘discese a rete’ di entrambi i giocatori. Nadal spreca un paio di palle break importanti, col russo che resta sempre davanti. Sul 5-4 lo spagnolo sale 40-15, ma all’improvviso è black-out totale con un pio di errori banali. Medvedev ci mette del suo e con paio di passanti eccezionali, fa centro al primo set point per il 6-4.

Il quinto e decisivo parziale

Nel quinto e conclusivo set, si va avanti con quel che resta tra voglia, grinta e cuore. Medvedev e Nadal dimostrano tutto questo, ma il primo che prova ad allungare è lo spagnolo col break nel quinto gioco andando avanti 3-2 e confermando al servizio il vantaggio per il 4-2. Per il russo sembra spegnersi la luce, subendo un altro break da Nadal che, però, non chiude perdendo uno dei due break. Sul 5-3 Nadal si procura anche due match point, entrambi però annullati da Medvedev che risale e si fa sotto sul 4-5. L’ultimo sussulto è una palla break per Medevedev, ma Nadal si ‘salva’ e con un servizio vincente porta a casa il quarto US Open della sua carriera.

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