Nell’atteso primo posticipo della 37esima giornata di Serie A, il Milan di Stefano Pioli ha battuto per 2-0 l’Atalanta con le reti di Leao e Theo Hernandez, arrivando ad un solo punto dallo Scudetto matematico. La risposta dell’Inter impegnata a Cagliari è comunque arrivata puntuale, espugnando la Unipol Domus per 3-1 e restando a meno due dai rossoneri. Invece, in precedenza, erano arrivate le nette vittorie di Sassuolo, 3-1 sul campo del Bologna, e del Napoli nel 3-0 casalingo rifilato al Genoa.

Milan-Atalanta 2-0

Si parte subito su ritmi alti con un Milan identico a quello visto vincere sul campo del Verona, mentre in casa Atalana c’è Muriel unica punta supportato da Pessina e Pasalic. Inizio intenso ma per vedere il primo tiro in porta bisogna aspettare il 21′ ma Leao, servito da Krunic, colpisce troppo centralmente per impegnare Musso. Alla mezz’ora primo squillo dell’Atalanta a firma Muriel: tiro da fuori, ma Maignan è ben piazzato e fa sembrare semplice la parata. Poco dopo ci prova Zappacosta, ma la sua conclusione da fuori scivola di poco fuori rispetto ai pali rossoneri. Nel finale spunto di Theo a sinistra, scarico per Saelemaekers che a sua volta libera Leao, il portoghese però tiro alto e largo. Si chiude poi con le grandi proteste del Milan per un potenziale rigore: Giroud finisce a terra su spinta di Djimsiti, iniziata fuori area. Ma l’arbitro Orsato, coadiuvato dal VAR, non assegna il penalty e anzi ammonisce il centravanti francese per rimostranze troppo veementi.

La ripresa si apre senza cambi e la prima occasione è de Milan al 54′, ma la punizione di Theo Hernandez dà solo l’illusione del gol terminando sull’esterno della rete. Subito dopo Pioli opera un doppio cambio, inserendo Rebic per Giroud e Messias per Saelemaekers. La risposta di Gasperini è immediata mandando in campo Zapata per Muriel e Malinovskyi al posto di Pasalic. Al 58′ il Milan sblocca il punteggio con Leao: lancio di Messias per il portoghese che si porta avanti il pallone con la testa e poi di destro batte Musso. La reazione dell’Atalanta arriva subito con Zapata minaccioso al 61′, ma la sua girata termina alta. Poco dopo altro cambio nei rossoneri, dentro Bennacer per Tonali. Il tema tattico cambia col Milan pericoloso in contropiede con Rebic e dall’altra ancora Zapata a farsi vedere con un colpo di testa fuori di poco. Al 75′ però il Milan trova il raddoppio ed è tutto merito di Theo Hernandez: il terzino francese prende palla nella propria metà campo per un coast to coast che lo fa arrivare sino all’interno dell’are battendo poi Musso con un preciso diagonale. Tra gli ospiti il più attivo è Zapata, che all’86’ impegna Maignan in un intervento decisivo per tenere i suoi avanti di due reti. E finisce così dopo quattro minuti di recupero.

Cagliari-Inter 1-3

Lautaro Martinez durante Cagliari-Inter

Il Cagliari parte con grande vigore, mettendo tanta fisicità in campo. L’Inter però non si fa intimorire e all’11’ trova anche la rete del vantaggio (ma annullato col VAR): Calhanoglu batte in area, Skrianiar va a colpire di testa e colpisce in pieno il palo. Sulla ribattuta, però, lo slovacco è fortunato a vedersi il pallone carambolare addosso e a spingerlo in rete ma anche con l’aiuto dell’avambraccio. I nerazzurri continuano comunque a spingere e al 26’ trovano lo 0-1: cross perfetto col sinistro del solito Perisic per l’altro esterno Darmian, che prende il tempo a Lykogiannis e colpisce in rete di testa battendo Cragno. I sardi accusano il colpo, Cragno salva su Lautaro al 39’, e l’Inter al 45’ va a centimetri  dal raddoppio: pallone messo al centro da Barella per Lautaro Martinez, l’argentino controlla e si avvita calciando col sinistro e centrando un clamoroso palo. La sfera torna al numero 10 che spara ancora a rete trovando un grande intervento di Cragno.

La ripresa si apre senza cambi, ma con un botta e risposta a livello di gol. Infatti l’Inter trova il 2-0 al 51’ con Lautaro Martinez: lancio in profondità di Barella per il 10 nerazzurro, che prende il tempo ad Altare, entra in area e batte Cragno. Per il Cagliari sembra finita, ma i rossoblu al 54’ tornano in partita con Lykogiannīs: il terzino greco carica un gran sinistro dal limite e la leggera ma importante deviazione di Skriniar rende imparabile la traiettoria per Handanovic. I padroni di casa prendono vigore, anche se la qualità della proposta offensiva non è troppo alta. L’Inter si limita a gestire il possesso palla, sfiorando il tris con Perisic al 77’ che di testa mette a lato di poco. Ma il 3-1 è solo rimandato al minuto 85: azione manovrata con Gagliardini lanciato in profondità, tocco al centro per Lautaro e tocco morbido col mancino a scavalcare Cragno. Finisce 3-1 per l’Inter.

Insigne ‘saluta’ il Maradona con gol e vittoria

Lorenzo Insigne saluta i tifosi del Napoli

Negli altri due match di giornata giocati, il Sassuolo ha fatto suo il Derby emiliano dello stadio Dall’Ara contro il Bologna. Il 3-1 finale ha visto i neroverdi andare a segno con la doppietta di Scamacca e Berardi (di Orsolini su rigore la rete rossoblu al 92′), che ha portato la formazione di Dionisi a quota 50 punti. Invece il Napoli ha sconfitto per 3-0 il Genoa, condannando i liguri quasi certamente alla retrocessione, nella partita che ha segnato l’ultima di Lorenzo Insigne in maglia azzurra allo stadio Maradona, prima di trasferirsi da luglio a Toronto in Canada. Il numero 10 dei partenopei, andato anche a segno col rigore del 2-0 (di Osimhen e Lobotka le altre reti), ha salutato il suo pubblico con una lettera prima del fischio d’inizio. Evidente la sua commozione, anche al termine della partita:

“Ringrazio tutti i tifosi che oggi sono venuti allo stadio a incitarmi, da napoletano è una gioia immensa. Col tempo la prima cosa che farò è tornare qua, qui è casa mia e non si dimentica mai casa. Ci sono stati momenti belli e meno belli, ma siamo stati sempre uniti coi tifosi. E’ troppo forte l’amore per città e maglia. Ci sono poi momenti in cui bisogna fare delle scelte. Io e la società purtroppo abbiamo fatto questa scelta, siamo contenti, sia io che loro. Ho dato tutto, non ho rimpianti. I tifosi mi hanno dimostrato sempre l’affetto nei miei confronti, lo porterò sempre dentro. Verrò a vedere il Napoli in tribuna o in curva appena possibile perché questa è casa mia”.

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