L’ultima annata dell’Atalanta è stata sicuramente al di sotto delle aspettative. La Dea è rimasta fuori dalle coppe europee dopo aver partecipato per tre anni consecutivi alla Champions League. In tanti la davano perfino in lotta per lo scudetto, ma per diversi motivi il club non è riuscito a tenere fede alle aspettative. Anche il prossimo anno, comunque, alla guida ci sarà Gian Piero Gasperini, nonostante si fosse parlato di un suo possibile addio.

Atalanta, le verità di Gasperini

Gasperini, Atalanta

Il tecnico dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, ha parlato dell’ultima annata deludente, svelando anche un retroscena sul mancato addio alla Dea. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:

La permanenza a Bergamo: “Dopo l’ultima gara di campionato disputata contro l’Empoli – confida Gasperini alla rosea – ho sentito nei tifosi il desiderio e la richiesta di rimanere ancora alla guida di questa squadra e, se sono ancora qui, è soprattutto per il forte legame che ho con la città. Per me l’amore, la fiducia e l’affetto dimostrato conta molto di più ed è per questo che il mio impegno sarà moltiplicato verso i tifosi”.

Atalanta competitiva: “Sono convinto che ci siano nuovamente le condizioni per lavorare bene e costruire qualcosa di veramente unico e importante che rafforzi l’orgoglio di appartenenza: l’unione dev’essere fondata sui valori, non sui risultati. Bisogna essere ambiziosi, ma Bergamo deve restare umile senza condirsi la bocca con obiettivi importanti, come tornare in Champions, altrimenti non è più Bergamo”.

Il mercato e non solo

Il tecnico dell’Atalanta ha parlato del mercato anche e di cosa è mancato quest’anno:

La strategia sul mercato: “L’Atalanta della prossima stagione sarà una squadra da battaglia, con voglia di rivalsa – precisa Gasperini -. Non abbiamo digerito ancora l’eliminazione dalla Coppe. Come in campo, anche sul mercato lo spirito è questo anche se ad oggi non si è riuscito a chiudere alcuna operazione, non ho nulla da rimproverare alla Società. Se ci sono stati degli scontri sul mercato, mai per presunzione ma per voglia di crescere sempre e non restare mai fermi. Questo è il mood di questa squadra, che si batte sempre”.

Cosa è mancato: “Nuove energie ci avrebbero aiutato. Un campione avrebbe portato entusiasmo e stimolato la competitività. Abbiamo avuto delle cessioni importanti, introiti notevoli dalla Champions, ma siamo rimasti molto statici, soprattutto davanti. Negli ultimi due anni, con le risorse a disposizione, era il momento giusto per immettere un nuovo campione come Gomez e Ilicic. Sono arrivati altri profili. Non è stato fatto ciò che chiedevo e ci siamo ritrovati a fare tic-toc al limite per 60 minuti. E in contropiede ci facevano gol”.

Dove rinforzare la rosa: “L’Atalanta ha speso e credo anche non poco, ma in attacco non è stato fatto ciò che avevo richiesto e suggerito, ecco che poi ci siamo scontrati ad avere dinamiche in cui facevamo poi fatica con gli interpreti a disposizione a strappare una punizione, un rigore, non calciare oppure non riuscire ad entrare nelle aree avversarie. Nomi possibili acquisti? Non ne faccio, sicuramente servirà ringiovanirsi e rafforzarsi: servirà una sessione di mercato per crescere e intanto sicuramente non staremo a guardare. Non siamo una big, lavoriamo per diventarlo. E intanto diamo battaglia. Ci divertiremo”.

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