Il Psg dà il via ad un nuovo ciclo. La notizia era nell’aria da tempo ma adesso c’è anche l’ufficialità: nonostante la vittoria dello scudetto termina l’avventura di Mauricio Pochettino sulla panchina dei parigini. Al posto del tecnico argentino arriva Cristophe Galtier, tecnico del Lille dei miracoli, l’unica squadra in grado di interrompere il dominio parigino vincendo il titolo due anni fa.

Il Psg riparte da Galtier

Galtier, allenatore Lilla

Il Psg ha deciso di ripartire da Cristophe Galtier per la prossima stagione. Il nuovo tecnico dei parigini ha firmato fino al 2024, dunque si tratta di un biennale. Lo sceicco Nasser Al Khelaifi ha smentito le voci che vedevano il club interessato anche a Zinedine Zidane. Una voce smentita dal patron del club, che ha puntato sempre e solo su Galtier. In conferenza stampa l’allenatore ha confermato la propria emozione per questa nuova avventura:

Sono emozionato, sono fiero. Il Parco dei Principi è un simbolo. Lavoreremo tutti assieme per rendere felice e orgogliosa la gente parigina. Sento la responsabilità, ma sono pronto e preparato. Non ci saranno compromessi, io e i giocatori dovremo avere un progetto comune senza alcun compromesso“.

Neymar e la struttura tattica

Neymar, attaccante Brasile

Il tecnico del Psg ha parlato anche della questione Neymar e non solo:

Capitolo Neymar: “Neymar è un giocatore di classe mondiale. Chi non lo vorrebbe? Ma ripeto, c’è un equilibrio da mantenere e Neymar non fa eccezione. Ho un’idea chiara di cosa mi aspetto da lui. Voglio che resti“.

Gerarchia dei portieri: “Ho sempre lavorato con un numero 1 e un numero 12, sono abituato così. Poi se il secondo è bravo a farmi cambiare idea, diventa il primo“.

Cambio tattico: “Voglio vedere intensità, ritmo, recuperi di palla veloce. Non ho ancora incontrato i giocatori ma ho discusso con i dirigenti su cosa voglio fare. Dovrò mettere i giocatori nelle condizioni migliori. Si parla molto di una difesa a tre: sono fortunato ad avere giocatori incredibili sugli esterni, ma servono anche giocatori nel cuore del gioco. C’è un orientamento verso una difesa a tre, sì“.

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