Vigilia storica per la Roma di José Mourinho. I giallorossi affronteranno il Feyenoord in finale di Conference League. Una gara dal valore immenso, con i capitolini che puntano ad alzare un trofeo europeo. Tra l’altro un’italiana non vince una competizione europea da 12 anni e l’ultimo fu proprio Mourinho, quando sulla panchina dell’Inter vinse tutto.

Roma, la conferenza stampa di Mourinho

Jose' Mourinho, allenatore Roma

Questi tutti i temi trattati da José Mourinho in conferenza stampa alla vigilia della finale di Conference League tra Roma e Feyenoord.

Finale storica: “Siamo arrivati alla fine del percorso di questa stagione, con due finali da giocare nello spazio di 4 giorni. La prima finale ci dava quel che noi meritavamo, che noi avevamo come target ossia qualificarci all’Europa League e quindi migliorare la classifica precedente. Abbiamo vinto quella finale lì. Per me era una finale dove non si poteva scrivere la storia, ma semplicemente finire il lavoro di una stagione e raggiungere l’obiettivo. Ma senza scrivere la storia, appunto. Questa finale è storia, una storia che si è già scritto per arrivare qui a giocare una finale europea dopo tanti anni, Ma quando arrivi in finale devi fare tutto il possibile per scrivere davvero la storia, ossia vincendo”.

Sensazioni e tensione: “Io e il mio staff siamo rimasti a Trigoria, senza uscire, da venerdì. Non ho chiesto lo stesso ai giocatori, ma vedo la squadra che sta bene, che ha la tensione giusta e la gioia. Mkhitaryan si è allenato per la prima volta oggi con la squadra, una sessione molto piccola e senza significato in funzione della finale, perché era una sessione aperta per voi (giornalisti). Ma per lui era importante per avere delle sensazioni. Mi fido di lui, di come interpreta i segnali del corpo. Alla fine dell’allenamento mi ha detto che sta bene ed è pronto a giocare”.

Le condizioni dei singoli

Il tecnico della Roma si è soffermato anche su alcuni singoli:

Su Zalewski: “Un anno fa giocava in Primavera, contro i ragazzini. In questi sei mesi sono stati sei mesi molto importanti per la sua carriera. La sua posizione, ad essere onesti, può essere qualsiasi. Quando hai 20 anni e hai la possibilità di giocare, difensore o attaccante devi giocare”.

Le condizioni di Spinazzola: “Spinazzola è disponibile per domani. Ovviamente dieci mesi fuori sono tanti, però ha lavorato tanto per tornare, gli mancavano i minuti, le sensazioni ed esse sono state positive. È un’opzione per domani”.

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