Tutto lo sport è ormai fermo da più di un mese, da quando il Coronavirus ha stravolto la vita di tutti i giorni. Così anche il ciclismo ha visto le grandi classiche essere rinviate, come la Milano-Sanremo ad esempio, portando anche al rinvio quasi immediato del Giro d’Italia 2020. Adesso però anche il Tour de France subisce lo stop, dopo le parole del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, rivolte alla popolazione nella serata di lunedì.

Tour de France 2020 posticipato a fine agosto

Il rinvio del Tour de France, seppur non ancora ufficiale, è praticamente certo dopo quanto dichiarato da Macron nella serata del 13 aprile. Nel suo discorso alla nazione, per aggiornare sulle nuove misure per attenuare ulteriormente l’epidemia di Coronavirus, ha annunciato come le misure restrittive siano state prolungate fino all’11 maggio, ma non solo. Infatti i grandi assembramenti pubblici sono stati vietati fino a metà luglio.

Il lockdown proseguirà almeno fino al prossimo 11 maggio e nessun evento che generi grandi assembramenti di persone sarà autorizzato fino a metà luglio. La Francia chiuderà inoltre le sue frontiere nei confronti dei paesi extra-UE fino a data da destinarsi”.

In questo periodo rientrava anche il Tour de France, dal 27 giugno al 19 luglio, e dunque stop praticamente inevitabile. Il distanziamento sociale previsto per evitare il contagio sarebbe pressocché impossibile da rispettare. Così, a questo punto, la società organizzatrice Aso annuncerà il nuovo calendario della Grande Boucle entro fine mese dopo una consultazione con gli organi di governo del ciclismo.

Il Giro d’Italia attende

Come detto anche il Giro è stato rinviato, ma per conoscere le nuove date della Corsa Rosa bisognerà aspettare proprio le decisioni prese per il Tour. E secondo quanto riporta la stampa francese, l’edizione numero 107 della Grand Boucle si sposta avanti e di parecchio: si concluderà infatti il prossimo 20 settembre nella classica cornice dei Campi Elisi di Parigi, dopo il via che ci sarà il 29 agosto.

Nel frattampo il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, ha parlato ai microfoni di tuttobiciweb, dicendo no ad alcune proposte arrivate. Come quella paventata di un Tour confermat su tre settimane, mentre Giro e Vuelta con due: “È una pazzia, non se ne parla assolutamente. Se il Tour sarà ridotto a due settimane, allora anche noi siamo disposti a fare lo stesso sacrificio, altrimenti non si discute nemmeno”.

Sulla possibilità di un Giro a porte chiuse altro no, almeno per il momento: “Noi lavoriamo per il momento solo ad un progetto: Giro a porte aperte. È chiaro che ci saranno delle regole, delle indicazioni sanitarie ben precise da seguire, questo è pacifico. Ma al momento il Giro è una manifestazione che dovrà essere aperta, anche perché dovrà essere simbolo di ripartenza e rinascita di un intero Paese, che sta patendo gravi danni economici, soprattutto a livello turistico”.

RINVIATE LE OLIMPIADI AL 2021