Ciclismo, Mikel Landa rilancia: “Voglio fare Giro e Tour nel 2019”

Mikel Landa ci vuole riprovare anche alla guida del team Movistar. Il capitano spagnolo, reduce da una stagione non esattamente esaltante, ha fissato i suoi obiettivi per il 2019. Infatti, l’ex gregario di Chris Froome nel team Sky, ha dichiarato di avere l’intenzione di correre sia il Giro d’Italia che il Tour de France. Landa vuole tornare ad essere protagonista del ciclismo su strada, dopo una annata anche condizionata da molti infortuni.
Landa vuole correre Giro e Tour nel 2019
In un’intervista rilasciata ad AS, Landa ha dichiarato l’intenzione di voler partecipare alle due grandi corse a tappe. Un qualcosa già sperimentato nel 2016 e 2017, con risultati non esaltanti: “Voglio fare il Giro e il Tour. Ne parlerò con Eusebio Unzué e poi vedremo cosa succederà”.
Nel 2016 fu costretto al ritiro, mentre l’anno seguente ha vinto una tappa a Piancavallo nell’ultima settimana, una volta però uscito di classifica. “Ci sono già stati anni con tante tappe di montana nell’ultima settimana del Giro, ma poi alcuni corridori sono riusciti ad essere in forma anche al Tour”. Poi Landa ha speso una battuta anche per il suo futuro, visto che ha un contratto in scadenza nel 2019: “Ciò che farò in corsa sarà decisivo per il mio futuro. Spero di far venire il mal di testa a chi dovrà rinnovare il mio contratto e a chi vorrà prendermi, ma ci sarà sempre qualcuno che punterà su di me”.
Giro d’Italia 2019, 13esima tappa a rischio: ecco perché
Nel frattempo, parlando di Giro d’Italia 2019 (qui il percorso delle 21 tappe), ci sono notizie non confortanti per quanto riguarda la disputa della 13esima tappa. Infatti, la frazione di 188km che porterà da Pinerolo a Ceresole Reale, rischia di essere annullata. Comeriportato da La Stampa, le associazioni ambientaliste non stanno risparmiando critiche per l’arrivo al Lago del Serrù, all’interno del Parco nazionale Gran Paradiso.
A manifestare tutto il proprio dissenso poi, ci ha pensato direttamente il consigliere dell’ente di gestione del Parco, Toni Farina. Quest’ultimo lo ha fatto tramite una lettera: “Chiedo che vengano stabiliti dei limiti, perché ritengo che tale scelta non sia assolutamente compatibile con le finalità di una area naturale protetta. Ma soprattutto non è compatibile con l’habitat naturale dell’alta Valle dell’Orco, sul versante piemontese del parco, dove si trova il sito prescelto. In tale periodo gli ungulati scendono sul fondovalle, gli stambecchi in particolare. È evidente che l’impatto della carovana del giro non sia sostenibile”.